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  • Topic: Scelte di morte o di vita!!!!!

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    (1 rate)
    • 30 agosto 2015 00:44:18 CEST
    • Scelte di morte o di vita!!!!!

       

       

      Trovo assurdo e deplorevole che qualcuno possa sfruttare questa immane tragedia per sciovinare ideali politici inutili e inappropiati , ci troviamo di fronte ad una delle piu' grandi catastrofi umanitarie di tutti i tempi , in un tempo in cui tutti ci rimepiamo la bocca di  belle parole e frasi fatte, io credo che esista un tempo per dire , e un  tempo per tacere , e sicuramente questo e' il tempo per tacere , quantomeno per il rispetto a quella vita che viene negata nella loro terra a questi poveri esseri umani che scelgono il mare consapevoli del forte rischio nell'intraprendere l'attraversata di un braccio di mare che si e' trasformato in una tomba comune, prego e piango affinche' questa tragedia possa al piu' presto finire............

       

    • 30 agosto 2015 01:15:55 CEST
    • Scelte di morte o di vita!!!!!

      Io mi interesso a tutto cio' che riguarda  l'essere umano in genere, ben vengano cagnolini, mici , e pappagallini ma in periodi come questo dove mezzo mondo e' in guerra , dove molta gente muore di fame o per malattie legate alla nutrizione  credo che si debb a  scrivere  "discutere" di questi problemi,l ma come  avrai visto qui spesso e' la rissa e' non e' possibile discutere di tematiche importanti...Cmq sia grazie!!!

    • 30 agosto 2015 15:14:46 CEST
    • Scelte di morte o di vita!!!!!

      Tanto per non smentirsi la storia insegna... ma per qualcuna è meglio dimenticare, chissà c'era qualche parente anche nella propria famiglia.

      I primi dati considerevoli di emigrazione dalla Sardegna si registrano verso la fine dell’Ottocento, in seguito alla interruzione del trattato commerciale con la Francia nel 1888. Il picco massimo fu raggiunto nel biennio 1896-1897 allorché partirono oltre 5.200 persone dirette principalmente in America. Tuttavia, considerando il periodo dal 1876 al 1903, si evince che gli espatri sardi verso il bacino del Mediterraneo e l'Europa rappresentano il 64,1% (di cui il 33,1% verso la Francia), mentre il rimanente era destinato verso le americhe (di cui il 17% verso l’Argentina e l'11,4% verso gli U.S.A.). Dai primi anni del Novecento il flusso divenne costante, dal 1901 al 1905 la media annuale si mantenne fra le oltre 2.000 alle 4.500 persone, con destinazione principale l'Africa. Dal 1906 al 1914 la media annuale crebbe in maniera considerevole, infatti questa oscillò fra la minima di 5.300 alla massima di oltre 12.000 emigranti (e più precisamente nel 1913 quando ad emigrare furono in 12.274), e anche le destinazioni cambiarono: l'America divenne la meta più ambita seguita dall'Europa, mentre in Africa si indirizzò il flusso minore. Negli anni della I Guerra Mondiale il flusso diminuì drasticamente per riprendere negli anni '20. Nell'intervallo fra il 1919 ed il 1925 l'Europa assorbe la maggioranza degli emigranti sardi mentre si riduce il numero di coloro che scelsero l'America e soprattutto l'Africa. In totale considerando l'intervallo dal 1876 al 1925 si contano 44.691 emigrati verso l'Europa, 44.095 verso l'America e 34.083 verso l'Africa .

      Negli anni del fascismo, a causa della politica demografica perseguita dal regime, si ebbe un drastico calo dell'emigrazione ma anche del fenomeno dell'inurbamento.

      Dal 1926 fino al 1950 in totale ci furono 13.697 verso l'Africa, 10.281 verso l'Europa e 3.416 verso l'America. Le percentuali regionali per tutto il periodo finora considerato furono di molto inferiori rispetto alla media italiana. Nel dopoguerra la nuova ondata migratoria prese avvio intorno al 1953, questa volta tuttavia il fenomeno si configura come un esodo massiccio. Si calcola che nell'intervallo fra il 1953 ed il 1971 ci sia stato un saldo migratorio negativo di 180.000 unità.

      La prima ondata migratoria, fra il 1953 ed il1959, non ha un'origine principalmente rurale ma urbana infatti essa parte dai centri industrializzati delSulcis-Iglesiente, in particolare nel periodo 1954-57 il disavanzo emigratorio della zona corrisponde ad oltre il 50% del totale dell'isola. Questo dipese dalla crisi del settore minerario dovuta al calo dei prezzi del piombo e dello zinco e dalla minore possibilità di smercio delcarbone. Ma ben presto la componente operaia si ridusse ed aumentò quella proveniente dai ceti agricolo ed agro-pastorale. Inoltre il nuovo flusso dal 1961 in poi oltre ad essere assortito fu caratterizzato da una notevole componente giovanile. Per cui fu interessata in massima parte la popolazione attiva delle aree rurali. Da questo ne conseguì un repentino processo di deruralizzazione, le aree più colpite furono il Logudoru, la Planargia, il Campidano ed il Nuorese. La caduta della popolazione attiva in agricoltura si manifesta in maniera intensa ed acuta nelle zone di Thiesi-Bonorva, Tempio, Mogoro, Isili, Macomer eSanluri. (fonte: web)

      Questo è il dettaglio di una sola regione italiana, nemmeno fra le più grandi. Ma è meglio soprassedere va di moda dimenticare il passato, è più trendy cavalcare l'onda xenofoba.

       

      Post modificato da amigossiano 30 agosto 2015 15:28:50 CEST ____________________________________

      Buona Vita

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