ERMAL META - Lettera a mio padre
In “Lettera a mio padre”, che ha il testo più bello del cd, si evince un rapporto molto turbolento con la figura paterna, assente, descritta come una bestia. Su una strumentazione più delicata delle precedenti Ermal afferma con forza che in lui, del padre, rimangono solo alcuni tratti somatici e il cognome; tuttavia, nonostante la cattiva esperienza, dice anche che non c’è più paura in lui e che sa come trasformare la sofferenza in qualcosa di positivo, infatti, in uno dei versi più coinvolgenti del pezzo, canta: “Sulla schiena trovi cicatrici, è lì che ci attacchi le ali”. Il tutto converge un finale emozionante in cui l’artista si promette che se un giorno sarà lui ad avere un figlio andrà tutto diversamente, che lo incoraggerà a guardare in alto e a superare le difficoltà della vita, insomma, che darà quel tipo di affetto che ci si aspetterebbe da un padre.
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19 febbraio 2017 - Inserito
Musica
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