La mia mente invano cerca
immagini, colori, volti
risucchiati dalle pareti
del mio sepolcro
mi hanno lasciato
nell'infinita trasparenza
di questo vuoto. E in esso,
ignudo, sento i miei respiri
compenetrare il silenzio
e la mia anima evaporare
allucinata, senza graffiarsi
sulle pareti di gesso.
Nè osa oltrepassarle.
In ginocchio, mi muovo
palpando il terreno
levigato dal tocco delle mie mani.
In un'unica direzione.
Anch'io ho scelto
la mia ara di pietra,
ma ancora, trepidante,
non riesco a distinguerne la forma.
Silenziosa mi attende,
in fondo al mio bianco sepolcro.
Ad essa le mie lacrime.
Ad essa le mie vittorie.
Aspetto che l'alba,
nel suo tripudio fluttuante,
soffi un alito di luce
profondo, qua dentro.
Risplenderà il mio sepolcro
e profumerà d'incenso.
Un effluvio di pensieri
colmerà il vuoto
che deforma le pareti.
Si staglierà decisa,
nel bianco sfolgorio rilucente,
l'immagine di questa mia ara.
Mi sarà più vicina.
Verso essa protenderò
il mio corpo, mentre,
per la prima volta,
deciderò di vivere....