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Tu, io e il nulla.

  • La osservavo da lontano. Ranicchiata su se stessa in quel letto troppo grande, vuoto e triste. Le si rigava il volto. Sembrava una bambina messa in castigo per qualcosa che non aveva fatto. Era diversa. Evitava tutto ciò che non capiva o non voleva capire o che sapeva gli avrebbe fatto tanto male. Ma tu che capisci o credi di capire tutto e tutti, hai mai provato a dormire per decenni da solo in un letto, privo di braccia, nelle serate fredde come queste o orecchie pronte ad ascoltarti nei momenti amari? Il tuo letto ha braccia per abbracciarti e orecchie per ascoltarti, hai il calore che ogni essere umano dovrebbe avere. Lei no. Continuavo a guardare quella bambina rannicchiata in quel grande letto da sola con le guancia rigate e tanta tristezza dentro. I detti antichi sono sempre in voga. "Il sazio non crede al digiuno" Tanto male dentro.

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