Spargi la voci

Segnali da Milano

  • Milano stamattina mi sembrava meno grigia.

    Vacillavano granitiche certezze. Compresa quella che Milano, a lungo andare, inaridisce. 

    Perchè non mi sentivo per nulla arido. Nessuna apatia. 

    Milano mi sembrava una splendida cornice per quanto sto provando. 

    Ma quanto è labile il confine tra esplosioni di gioia e cadute repentine sulla Terra.

    La paura che forse davvero, come subdole ed interessate voci malignamente mi dicevano ieri sera, avrei rischiato di cadere sugli spigoli.

    Non sono bravo a cogliere determinati segnali.

    Da li l'inquietudine, la paura di costruire castelli di sabbia in mezzo a venti fortissimi. 

    Ma.. ma poi ci sono anche voci amiche, rassicuranti, che tolgono la nebbia davanti agli occhi.

    Fra, pensaci..dovresti essere felice.. sono bastate poche parole scambiate con un'anima simile alla mia. 

    E allora i segnali inquietanti che avevo pensato di cogliere, si sono dissolti in speranza e nuovo vigore.

    E allora quelle orribili scalinate di quel Palazzaccio cosi orribilmente fascista nello stile, appaiono delle scale protese verso qualcosa di ignoto. 

    Ma che non fa paura. Anzi che scalda il cuore.

    E allora i segnali che mi lancia Milano sono di speranza.

    E se anche Milano mi fa bene, allora il cuore è davvero nello zucchero.