C'era una volta
una ragazza che domandò ad un ragazzo se voleva sposarsi con lei.
Il ragazzo le rispose
"NO!"
Da quel giorno, la ragazza visse felice per sempre, senza lavare, né
cucinare, né stirare per nessuno, uscendo con le sue amiche e facendo
l'amore con chi voleva, lavorando e spendendo i suoi soldi come
voleva.
** FINE **
Il problema è che fin da quando eravamo piccoline, nessuno ci ha mai
raccontato questa fiaba.
Invece ci hanno imbrogliato ben bene con con la storia del .....principe azzurro!!!
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Siracide - Capitolo 26
Beato il marito di una donna virtuosa...
il numero dei suoi giorni sarà doppio.
Una brava moglie è la gioia del marito,
questi trascorrerà gli anni in pace.
Una donna virtuosa è una buona sorte...
Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce,
in ogni tempo il suo volto appare sereno.
Tre cose teme il mio cuore,
per la quarta sono spaventato:
una calunnia diffusa in città, un tumulto di popolo
e una falsa accusa: tutto questo è peggiore della morte...
ma crepacuore e lutto è una donna gelosa di un'altra
e il... "flagello della sua lingua si lega con tutti"...
Giogo di buoi sconnesso è una donna malvagia,
colui che la domina è come chi acchiappa uno scorpione.
Gran motivo di sdegno una donna ubriaca,
non riuscirà a nascondere la vergogna.
La scostumatezza di una donna è nell'eccitazione degli sguardi...
si riconosce dalle sue occhiate.
Fà buona guardia a una figlia libertina,
perché non ne approfitti, se trova indulgenza.
Guardati dal seguire un occhio impudente,
non meravigliarti se ti spinge verso il male...
Come un viandante assetato apre la bocca
e beve qualsiasi acqua a lui vicina,
...................................così essa siede davanti a ogni palo
...............e apre a qualsiasi freccia la faretra.
La grazia di una donna allieta il marito,
la sua scienza gli rinvigorisce le ossa.
E' un dono del Signore una donna silenziosa,
non c'è compenso per una donna educata.
Grazia su grazia è una donna pudica...
Il sole risplende sulle montagne del Signore,
la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa.
Lampada che arde sul candelabro santo,
così la bellezza del volto su giusta statura.
Colonne d'oro su base d'argento,
tali sono gambe graziose su solidi piedi...
Si , in effetti i testi sacri non han mai dato alla donna i suoi meriti...la giusta attenzione,
prendetelo con ironia...anche se alcuni passi direi che meritano riflessione EH EH...!!!
Posto qua anche una delle piu belle poesie che a mio avviso si sia prodotto negli ultimi duecento anni...in riferimento alla donna...alla sua sensualita', alla vitalita' che la contraddistingue quand'ella sia in armonia con la natura...e alla meravigliosa ebbrezza che sa dare...
E' la storia di Ermione che passeggia nella pineta con famoSo vate Gabriele d'Annunzio ...improvvisamente vengon colti di sorpresa da un violento acquazzone..dopodiche' si trovan immersi in una natura coinvolgente dove tutto domina intorno a loro...la pioggia appena terminata..le foglie , le piante..gli odori i profumi...le fragranze che la musicalita' di ogni cosa attorno a loro , trasforma in un sogno erotico ..sensuale...inaspettato...
la Donna qua...e' protagonista assoluta, infatti il poeta dalla natura e ...dalla donna e' ispirato, se non ci fosse lei..li accanto, probabilmente...questa poesia non sarebbe mai esistita.
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.
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