ciao Ombra,
grazie per la tua testimonianza. Innanzitutto non vorrei ingigantire il caso Martina che è caso a se...Ti chiedo però se sei sicuro di aver capito bene...se hai riletto bene i suoi post...Da cosa evinci che questa persona sia vegetariana davvero? A quanto ho capito il suoi messaggi sono un insieme confuso di frasi che si "scomunicano" a vicenda.
Arrivando ora agli isolani....E' una proposta tutt'altro che banale, anzi. Metterei un mah in mezzo...Perché? Per il semplice motivo che non sono interamente convinto che siano gli scampi e le vongole (cibo prelibato delle mie esperienze sarde dei miei antichi 20 anni ad Arbatax con le sue Cale e le sue scogliere rosse) ad assicurare quel fisico e quella natura tipica "Aloa Haway", niente grasso e solo muscoli, bensì lo stile di vita scevro dai danni che questa società impostata cosÌ com'è ora causa all'essere umano. Il sole è un potente vasodilatotore che crea benessere e salute (lo sappiamo da tempo immemore e non fatemi citare gli antichi egizi ed i loro faraoni), l'assenza di stress (fattore chiave per avere una possibilità di diventare "anziani bene"....Il contatto con la natura poi non è MAI da sottovalutare, i mondi subacquei, eccetera.....Non voglio nemmeno toccare l'argomento PRANA per non imbarazzare coloro che non comprendono. Stai comunque parlando di una vita completamente diversa dalla norma alla quale pochi esseri fortunati possono aderire e spesso, come al solito, non si rendono conto della fortuna che essi hanno.
Per una persona comunq vivente a latitudini più industrializzate, la scelta vegetariana sta spesso nel fatto dell'aver recepito il modo in cui non solo la carne bensì anche il pesce viene immesso nella catena alimentare. La pesca avviene da anni in modo irresponsabile, i mari (il mediterraneo TUTTO) vengono depauperati senza riguardo ed in più vi sono schiere di pescatori che scendono in piazza per reclamare al governo i sostegni del caso (amaro) che si dovrebbero allocare ai poveri defraudati che non sanno rinunciare alla vita di sempre (il mare aperto, la pesca è una scusa...) quando i tempi richiedono indubbiamente
primo; una forte presa di coscenza su scala planetaria, visto la costante crescita demografica
secondo: un adattamento ai cambiamenti ai quali tutti dobbiamo sottostare, volenti o nolenti e questo non deve escludere i cambiamenti nelle abitudini dietetiche, visto che fra poco saremo una popolazione globale "tanta" e l'egoismo non può più essere accettato.
Quindi, se tanto mi da tanto, non vedo perché dovrei desiderare un'umanità carnivora che salendo sulla scala demografica di pari passo, al pari di un'equazione matematica, si vede costretta a sacrificare milioni di ettari di foreste alla coltivazione di campi di foraggio per il bestiame da macello. E con il conseguente effetto serra causato dai milioni di tonnellate di escrementi espulsi dai suddetti animali.
Lo ripeto ancora, il discorso isola deserta mi sta bene fino ad un certo punto. Posso però ricordarti, caro Ombra, come tu già sai, che i mari sono zeppi di Piombo, Cadmio, Alluminio, Mercurio e ogni altro ben "dell'uomo" che mai sia stato estratto, manipolato, reintrodotto...(ho dimenticato qualcosa?...mmmmhhhh...mi sfugge qualcosa ma....Ahhhh! si certo! le famose SCORIE RADIOATTIVE! Certo.....
Questo discorso meriterebbe un capitolo tutto a se e se c'è una cosa che ammiro degli italiani è l'aver saputo rinunciare a tempo debito al nucleare (insomma, l'aver detto di no a Berlusconi ed alla sua follia schizoide). I fondi marini sono pieni di barili di scorie nucleari ed è un miracolo vero se nei prossimi 100 anni, causa maremoti e sconvolgimenti dell'asse terrestre, non vedremo in grio sogliole "illuminate", dalla costa australiana al Madagascar.
Lo so che è fantastico pensare alla vita di Robinson e Venerdì sull'isoletta, o anche solo a tutti gli isolani di questo mondo (parliamo di piccole isole intendiamoci, non di vaste areee). Però le cose oggi non stanno più così. Oggi i cambiamenti sono rapidissimi come lo sono le notizie che attraversano ormai il pianeta in tempo reale.
Io penso che dobbiamo decisamente cambiare il nostro modo di vedere le cose.