Permettete che vi prenda amorevolmente per il culo…
Possono esistere delle regole scritte ed è giusto rispettarle anche se non si condividono…Vi racconto una parabola, o meglio, un aneddoto troppo divertente, inverosimile al punto da sembrare uscito da uno scrittore di storielle per bambini…Non farò nomi…ma solo per evitare ilarità collettiva…hihihihihi…rido…rido e nel mio ridere è insita una specificatamente voluta presa per il sedere…Adesso vi racconto la dinamica dei fatti…Discorrevo amabilmente con due deliziose signore…ma deliziose deliziose eh…E in questo mio discorrere m’e’ scappato di dire una parola (vabbè l’ho fatto apposta, ma voi che ne sapete)…Una parola che racchiude in 4 lettere un miscuglio di universo in espansione e teoria della relatività…Come per dire…una cosa straordinariamente bella e coinvolgente…Mica ho detto brutta zoccolona…nu nu…Cioè…signori della corte…ho detto culo! Ci – u – elle – o… “Signora maestra…vedi a gioc che ha detto culo?”…Al secondo anno di asilo si fa pressappoco cosi…
“Per cortesia giocattolo…usiamo un linguaggio meno volgare!” tuonò il capo indiano dall’ascia leggera…che risponde al nome di “T e qualcosa”…Ma io ho detto solo…”culo”! Poi dice che so io…Naturalmente quelle 2 splendide creature a cui mi riferivo prima c’hanno inzuppato pane e passerotta…ihihih… “Intelligenti pauca”, dicevano i latini…Loro 2 sì che lo sono…Vabbe…Ci so rimasto male… (bugia bugia)…E’ che, a sto punto, se una parola di 4 lettere 4 offende la decenza popolare bisognerebbe mettere al bando anche termini tipo “speci-fica-re” o roba del genere…Post-mettendo il fatto che tutti, indistintamente, maschi e femmine, alternando modi e detti dal guardone andante all’invidioso a seconda del sesso, quando camminano per strada commentano col piu classico dei “Moh…che culo che ha quella!” sui migliaia di cartelloni che tappezzano le nostre città…Io poi mi riferivo al culo di Monica Bellocci mica al mio…Non so se mi spiego…
SECONDO ROUND:
Sulle sacre tavole è speci-fica-tamente scritto che “Non si puo parlar dialetto”, spiegando ciò col fatto che il linguaggio usato deve essere comprensibile per tutti… Da questa motivazione deduco che sarebbero vietate, ad esempio, le citazioni latine (che la massa di pecoroni ignoranti e falegnamescamente segaioli) stenterebbe a comprendere…Per non parlare dei discorsi di filosofia teoretica o che coinvolgono ed inglobano la conoscenza della cicuta di Seneca o delle teorie sull’edonismo epicureo…Vabbe…ci sta…eviteremo il dialetto (bugia bugia!)…
“Signor tizioecaio, evitiamo il dialetto, grazie” tuonò un’altra sceriffa dalla pistola a salve, tale “S e nonsochecosa)… Peccato che non piu tardi di 4 righe dopo, dalla stessa identica tastiera inquisitrice, si elevò un rigo in romanesco idioma…Glielo si fa notare, che dite? Ma cerrrrrrrto…Senno che ci sto a fare io qui? A pomiciar limoni? Ooooooooooohhhhhh…stupooooore…”Er romano non è na lingua…er romano se capisce…è comprensibbile” o qualcosa del genere…Mo dico…pur u bares s capisc…se non è parlato stretto…Vedete? basta comprare le vocali finali…
Questi sono i fatti…mo fate voi…
Ah…naturalmente la cicuta la bevve Socrate…Volevo vedere fino a che punto stavate attenti…o fino a che livello capreggia l’ignoranza!
Statevi bene