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    • 23 aprile 2014 08:20:22 CEST
    • ma per iniziare a ballare ci vuole una ragazza...e io dove la trovo...:-(((((((((((((((((

    • 23 aprile 2014 07:54:23 CEST
    • Cari amici , care amiche ,Buon giorno a tutti!!

       

      Corso per principianti di salsa cubana - Parte 1

      Aiuto per liberare lo stress di tanto rosicamento-Parte 2Se vuoi flirtare impara a ballare.

    • 18 dicembre 2013 09:53:40 CET
    • hahah be è un po  diverso  più che altro è un buonissimo integratore sulla bruschetta in realtà non lo provatoImbarazzato

    • 14 dicembre 2013 08:29:36 CET
    • Mai sentito.... a cosa serve per fare la bruschetta?? :-)

    • 13 dicembre 2013 21:48:16 CET
    • ho compratoun estratto delle foglie di ulivo sembra sia buono anche se da poco che lo acquistato qualche risultato cè

       conoscete? 

    • 17 ottobre 2013 20:42:46 CEST
    • In genere la donna che non ha voglia se cambia uomo e lo trova piu carino e piu giovane , le ritorna.

    • 13 settembre 2013 06:15:47 CEST
    • grazie

    • 12 settembre 2013 13:21:00 CEST
    • La mancanza di desiderio sessuale nella donna è spesso legata a una disfunzione ormonale o un disturbo del comportamento ( ansia -depressione etc..) , di conseguenza questi farmaci nel primo caso possono decisamente aiutarle a ritrovare "l'appetito" Linguaccia, nel secondo caso è più indicata una terapia a base di psicofarmaci Sorridente. Sono decisamente favorevole al loro uso !

    • 10 settembre 2013 13:59:18 CEST
    • BEEERGx dice:

      Se dai una pillola del sesso ad una donna a chi diventa duro a te o a lei?

      se una donna la pillola. come - pillola blu, cealis ecc

    • 10 settembre 2013 12:41:44 CEST
    • Se dai una pillola del sesso ad una donna a chi diventa duro a te o a lei?

    • 09 settembre 2013 14:57:55 CEST
    • Pensi che una donna dovrebbe aver bisogno di pillole per il sesso?
      Molte agenzie dice che non ha effetti collaterali, ma ho visto molte femmine afeected con queste pillole di mercato o online.

    • 04 luglio 2013 20:45:11 CEST
    • Ottima scelta.

      Complimenti Beergx, vedo che preferisci imporre sempre il tuo saccente pensiero.

      Anche queste Sono scelte.

      Saluti

       

      • La mia vita ha un valore e quel valore glielo do io con le mie scelte e con il coraggio delle mie decisioni. (da "E' una vita che ti aspetto - Fabio Volo)
         
         

    • 03 luglio 2013 22:59:53 CEST
    • Cn tutto rispetto, secondo me non hai capito niente.

      Lo intuisco dalla tua risposta, che e' completamente fuori tema.

      Indi per cui abbandono questa discussione.

    • 02 luglio 2013 09:40:06 CEST
    • È semplicemente fantastica la tua ultima affermazione.
      Sembra quasi che è meglio vivere in una dittatura, meglio non avere possibilità di scelta, far scegliere a qualcun'altro al posto nostro.
      Pensa quale stupida possibilità sia aver "inventato" Internet.
      Pensa a che altra stupida possibilità sia la medicina, se un virus ci fa ammalare abbiamo la possibilità di curarci, o forse vuoi dirci che la natura ha già deciso per Noi, e quindi dobbiamo morire tranquilli.
      Continui a dire che noi non siamo quello che vogliamo, in effetti se appena nato ti avessimo messo in mezzo alla giungla, sicuramente avresti raggiunto lo stesso grado di cultura che hai adesso, oppure per dirla in maniera grezza TU sei nato già "IMPARATO".

      Fino ad un attimo prima di morire abbiamo la possibilità di scegliere, ed è questo che ci distingue da una pianta o da un animale.

      Caro BEEERGx forse sei tu che devi liberarti delle tue convinzioni.
      Buona Vita :-)

    • 02 luglio 2013 07:50:12 CEST
    •  

      La vita non e' una scelta ed e' facilissimo da dimostrare.

      Nessuno puo' smentire questa affermazione, anche tu lo ammetti all'inizio del tuo intervento.

      e anche tu , contradditoriamente, devi riconocere l'esistenza di una verita' assoluta.

      Se noi non abbiamo la facolta' di scegliere di venire al mondo e siccome " tutto" inizia da li io posso tranquillamente affermare che e' una verita' assoluta.

      Quindi le verita' assolute, in natura esistono , una e' questa:

      "Nessuno di noi sceglie di vivere".

      Primo assioma: In natura esistono verita' assolute e non relative.

      Io sono un uomo , una pianta e' una pianta e una capra e' una capra, un virus e' sempre un virus e il cielo e' sempre in alto in riferimento alla sua verticale.

      secondo assioma: Noi non siamo quello che vogliamo, siamo quel che la natura ha deciso, in natura esistono le "regole"

      Se in natura esistono verita' assolute, tu non puoi iniziare il tuo discorso appoggiandoti al fatto che non vi sono.

      E poi, se ci pensi bene e fai una riflessione slegata dalle tue convinzioni, dalle quali forse un giorno ti libererai...

      proprio la possibilita' di "scegliere"

      e' la causa principale dei guai peggiori dell'umanita'.

       

       

       

    • 02 luglio 2013 04:27:41 CEST
    • Ma cosa vuol dire la vita non è una scelta?
      Sicuramente non è una nostra scelta venire al mondo, ma ad un certo punto viviamo facendo delle scelte.
      Se sono figlio di un ladro, non è che per forza debba diventare un ladro anche io.
      E fortunatamente non esistono delle verità assolute, l'uomo vive con la capacità di ribellarsi ed asseccondare gli eventi.
      L'uomo ad un certo punto della sua esistenza ha scoperto che poteva curarsi dai suoi malesseri, ha scoperto che con l'ausilio di medicinali e cure poteva spostare un po' il limite che la natura in qualche maniera gli imponeva.
      Il fatto di curarsi è una scelta.
      Quindi se ho la possibilità di scegliere di curarmi per vivere un po' di più, perché è così scandaloso, così immorale decidere di non curarmi e morire?
      Posso prendere questa decisione quando sono ancora in grado di farlo, oppure posso sperare che qualcuno lo faccia al posto mio.
      Posso mettermi a pregare e sperare di guarire, oppure posso accettare serenamente di morire.

      Chi fa un lavoro pericoloso, non decide forse a suo rischio e pericolo di morire da un momento all'altro?

      Non sono per niente d'accordo che se uno pensa di poter decidere da se, cosa fare della propria VITA, sia una persona che non ha capito nulla.
      Ma dove sta scritto che mi debba per forza assoggettare a delle regole fisse e inderogabili!
      L' esistenza dell'uomo è un continuo adattarsi e disadattarsi. Non esistono verità assolute, tutto è relativo.

    • 01 luglio 2013 08:40:26 CEST
    • Non sono d'accordo, la vita non e' una scelta,

      scelgo di mangiare questo o quello,

      scelgo un colore o scelgo una macchina.

      Proprio questa illusione collettiva e triste sovrasta tutti noi dal dopoguerra, questa maniera di vedere la realta' solo razionalmente ci ha , francamente, annoiato.

      La vita non e' un luogo dove la soggettivita' la fa da leone,

      e' una serie di accadimenti e circostanze anche casuali...

      che a volte non sono sotto il nostro potere

      , il solo fatto che viviamo gregariamente in "gruppo" , nelle citta', nei comuni o in ambiti piu ristretti ma comunque nella societa',

      determina regole e leggi tacite anche... che impediscono di relativizzare tutto.

      Relativizzare significa avere la convinzione di essere i proprietari di qualsiasi azione o pensiero ci frulli nella mente

      senza riconoscere un minimo valore alla natura di ogni cosa, all'"antefatto storico" a chi siamo...

      Noi non siamo solo frutto di una decisione , di un calcolo o di un "quadro" ragionato

      siamo anche la casualita', l'accidente...il non-previsto, l'irrazionale, il sentimento, il dubbio , la paura, l'angoscia...la felicita'.

      Tutto questo non e' " ragione" ma una zona di noi non conosciuta e non identificabile,

      si possono intuire delle piccole verita' osservando tutti, ma non ruscirai mai ad esprimere una " regola" o una legge"

      giusta per ognuno.

      Ognuno di noi e' un pianeta a se', fatto di mille sfumature e toni di colore.

      Ridurre tutto a " decido io della mia vita" e'...

      non aver capito proprio niente della vita, della morte...delle persone.

    • 11 maggio 2013 11:54:48 CEST
    • appoggio mark, la vita deve essere una scelta. Ognuno ha il diritto di decidere della propria vita.

    • 31 dicembre 2012 01:06:57 CET
    • Non contesto la tua libera scelta....anzi,quella è legittima! Contesto, più che altro, la "solitudine" della tua scelta e la "rigidità" nel concepirla.... sembra quasi che la malattia dia il permesso ad azioni estreme fuori della portata del mondo perchè, appunto, è la tua morte e si verifica una volta sola!... Anch'io sono contro l'accanimento terapeutico, ma oltre alla volontà di decidere della mia sorte, vorrei anche vedere, negli occhi dei miei cari, la serenità dettata dall'accettazione del mio pensiero! Mi piacerebbe che la morte sia un saluto dall'immagine: "la partenza di una nave su cui tutti ci saliremo prima o poi"...:) Ed è fra il calore dei miei cari che vorrei morire!

      Ovviamente è il mio pensiero!

      "La custode di mia sorella" Film...guardalo se ti va! Sarei felice di sapere cosa ne pensi!:)

    • 30 dicembre 2012 12:52:53 CET
    • Certi i non certi, sicuri o non sicuri, sta a me decidere se vivere o morire. E non parlo solo nel caso in cui fossi in fin di vita. Io devo essere libero di me stesso. Nessuno dovrebbe impormi la vita, nessuno dovrebbe impormi la morte. E' una scelta che spetta solo ed esclusivamente a me. Penso tu abbia capito la mia concezione di libertà ormai. Il lusso di non DOVER morire per la sensibilità altrui, sinceramente a un certo punto va a quel paese. La persona al mio fianco se tiene a me deve capire le mie esigenze di VITA, non le sciocchezze e quindi di conseguenza assecondarmi in ogni mio vizio. Io ti amo, proprio per questo devo accettare la tua morte se tu la desideri. Il mio egoismo DEVE passare in secondo piano :-)

    • 30 dicembre 2012 10:28:48 CET
    • ....Io penso che la difficoltà sia accettare la "morte" come evento che circonda la nostra vita.

      Questo lo vedo nei cari. Essi, a mio parere, vivono tutte le sensazioni ed emozioni negative che adornano la "malattia" dell'uomo e, tale "malattia", la fanno propria non pensando quale straziante dolore vive l'uomo sottoposto alla "cura". Pensando secondo i loro bisogni, rispondono al malessere del proprio caro...Il vero male, credo, sorge in relazione alla difficoltà di comunicazione tra persona "malata" e chi è fonte di appagamento dei bisogni. Non credo al fatto che un uomo voglia lasciarsi morire, ma credo che è l'unico modo che ha per proteggere lui e chi vuol bene da ulteriori sofferenze... Perchè, mi domando,  l'eutanasia rimane l'ultimo "strumento" in mano alla persona malata?

      Le mie domanda sono: "Quanto si tiene in considerazione il volere della persona che soffre? Quanto la persona cara è ascoltata dal sofferente?"

      e poi "Come cambia la concezione, della persona che scopre un male, nel gruppo d'appartenenza e viceversa?"

      ed infine: "Siamo certi di saper comunicare i nostri bisogni?"


    • 01 dicembre 2012 02:21:43 CET
    • L'importante è che mi diano la possibilità di poterlo fare. Se non a me, a qualcuno da me autorizzato, può essere un familiare, un medico o qualsiasi altra figura disposta a farlo. :-) 

    • 01 dicembre 2012 01:34:37 CET
    • Play

      Cosa?  Rispetto??? Diritto???

      Il rispetto è anche rispettare gli altri senza metterli in condizioni di scegliere per noi.

      Se uno vuole morire nn deve chiedere agli altri di farsi togliere la vita pretendendolo come un suo diritto,ma può benissimo fare da solo.

      '' Uno vuole morire? '' bene allora prima che arrivi ad uno stato critico può pianificarsi da solo la sua fine.

       

      ( Farsi togliere la vita nn può essere chiesto come un diritto )

       

                                                                                  

                                                                                       ...GAME..OVER..

    • 30 novembre 2012 13:23:54 CET
    • Scusami Ambar, ma nel momento in cui io mi trovo su di un letto morente, ma CISSENEFREGA della società in cui vivo. Si sta parlando di Me, dei miei diritti, della mia libertà di espressione e di volontà prossima alla morte. La società che credi in quello che vuole, che faccia quello che vuole. Io rispetto tutti, tutti devono rispettare me. Se io l'accanimento terapeutico non lo voglio e non voglio stare su di un letto per il resto dei miei giorni in fin di vita, devo essere LIBERO di poterlo dire e devo essere LIBERO di decidere per me stesso.

    • 30 novembre 2012 13:00:22 CET
    • Teoricamente, i tuoi argomenti sono impeccabili: siamo liberi di prendere qualsiasi decisione e nessuno dovrebbe stare nella nostra decisione.

      Il problema è che viviamo nella società e ogni scelta che facciamo, è irrilevante per l'altro e credo che non vi è alcuna decisione personale che non comporta un impegno per il nostro ambiente. Voglio dire, penso che non siamo naufraghi isolati, ma viviamo in una vita sociale e democratica in cui sono incorporati noi. Cioè, oltre a credenze religiose, che ritengo essenziale caso particolare, credo che sia un dovere di responsabilità verso la società e la corrispondenza che ci ripari.