tratto da: http://blog.libero.it/Perversioni/commenti.php?msgid=3949071&id=68006
Il desiderio sessuale è uno stato soggettivo che predispone a cercare stimoli sessuali. Essi possono essere trovati nella realtà come nella fantasia, nel presente, come nel passato.
E’ uguale negli uomini e nelle donne? Domanda molto difficile a cui rispondere. Ragionando in termini generali, non si capisce perché biologicamente le donne dovrebbero avere meno desiderio sessuale degli uomini, come comunemente si ritiene. Infatti, se così fosse, quale ne sarebbe il vantaggio biologico a fini riproduttivi?
Basandoci su dati di fatto tuttavia, non possiamo non constatare che le donne siano, comunque, sempre molto meno attive sessualmente di quanto lo siano gli uomini.
Ciò è dovuto al fatto che la donna ha un ciclo ormonale che ha effetti sulla sua personalità ed anche sulla sua sessualità. Gli ormoni infatti possono influire moltissimo sul desiderio femminile e possono essere, in certi giorni, la ragione della sua totale assenza.
A questo non possiamo non aggiungere il fatto che le donne non sono ancora del tutto libere di esprimere il desiderio sessuale, di farlo diventare comportamento, come da sempre fanno gli uomini, e questo porta spesso all’erronea convinzione che il desiderio femminile sia meno intenso di quello maschile.
Di questo sono convinti gli uomini, che secondo alcuni studi vorrebbero aumentare la frequenza dei rapporti sessuali con le mogli del 50% (Ard, 1977), che desidererebbero avere più partner sessuali e rapporti occasionali di quanto desiderino le donne (Baumeister, 2001), che si dedicano all’autoerotismo con più frequenza delle donne (Baumeister, 2001), che divengono consapevoli del loro desiderio sessuale prima delle loro coetanee, sebbene siano da queste preceduti nella fase puberale (Laumann, 1994 – Baumeister, 2001), che preferirebbero avere una maggiore varietà di pratiche sessuali rispetto alle rappresentanti del gentil sesso (Laumann, 1994), che sono più portati di queste verso le parafilie, l’acquisto e la consumazione di materiale pornografico (Angier, 1999 – Elias, 1999).
D’altro canto l’astinenza sessuale sembra essere più facile per le donne che per gli uomini (Baumeister, 2001).
Allora, possiamo concludere che il desiderio sessuale femminile non esista, o sia di serie B rispetto a quello dell’uomo?
Sarebbe una conclusione molto superficiale. Per capire meglio il problema dovremmo considerare altri aspetti della psicologia femminile, che spesso sfuggono all’analisi dei ricercatori. Sarà per condizionamento sociale e familiare, sarà perché fa parte dei miti e dei riti: non si sa perché, ma è certo che le donne prediligono avere dei rapporti sessuali all’interno di un contesto romantico, sia negli incontri occasionali, sia nei rapporti stabili. E’ chiaro dunque che non sempre per una donna è facile trovare questi contesti romantici capaci di accendere il suo desiderio… Ed è questo che, più di ogni altro condizionamento sociale ormai in declino, determina una sessualità femminile meno frequente e più selettiva di quella maschile. E’ questo che porta verso l’astinenza, il disinvestimento totale o parziale della sessualità: l’eccessiva discrepanza fra fantasia e realtà sessuale.
Riferimento bibliografico: Piscitelli, Il desiderio sessuale femminile, Rivista di sessuologia, CIC, vol. 29/2005